Talia, sedia per l’outdoor

zanotta_news-from-design_talia2079_foto_1

Design by Roberto Barbieri

Talia, nella mitologia greca, è la Musa della commedia: volto allegro, maschera in mano. Una trasformista affascinante. Così è l’omonima sedia di Zanotta, già scaturita nel 2007 dalla seduta di successo Lia del ’98/’99 (che era disponibile a sua volta nelle due versioni a sedia e a poltroncina coi braccioli). «La Talia del 2007 è una sovrapponibile speciale, disponibile anche con apposito carrello per portarne fino a 15 impilate », racconta l’artefice di questa numerosa famiglia di sedie Zanotta, il designer Roberto Barbieri. «Questa seconda nata era però solo in versione da interni, con schienale e seduta leggermente imbottiti. Un’agile e comoda sedia trasportabile. Nel 2008 questa soluzione è stata perfezionata con una terza “new entry”: la Talia da esterni, così ben rifinita da stare bene anche dentro casa». Barbieri guarda con soddisfazione alla serie in progress, anche perché l’azienda ha investito notevoli sforzi nelle finiture e nelle tecniche di produzione. Dunque, dal primo progetto all’ultimo prodotto, si è fatta molta strada. «Sì, l’esigenza di ampliare il catalogo dei complementi per l’outdoor ha fatto sì che Talia si rivelasse un’opzione perfetta: in alluminio spazzolato lucido o verniciato è diventata, nella versione anche per esterni, in alluminio lucido o trattata con vernice epossidica per resistere anche alle intemperie. L’ulteriore integrazione per l’uso open air è la soluzione dell’intreccio in tondino di Pvc con rinforzo interno di nylon, di un bel color marrone». Barbieri cita a questo proposito un’altra “musa”, la sedia in midollino intrecciato di Mies van der Rohe. Anche per Talia l’intreccio ben fatto dà pregio al prodotto. Ed è un “fior d’intreccio”, visto che viene effettuato interamente a mano, con la stessa tecnica antica delle manifatture artigiane, come spiega l’architetto: «Qui, però, l’operazione è facilitata dal filo di Pvc rinforzato, che è più lungo e morbido del midollino. E una volta che la sedia è terminata, risulta subito più comoda e accogliente della versione in fibra naturale, che per qualche tempo resta invece piuttosto rigida soprattutto nella seduta, quando è appena intrecciata». Per certi aspetti, i designer come i grandi sarti della moda, sono molto simili ai mastri artigiani e agli artisti: la materia li appassiona.