Una famiglia nata per "servire"

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Tra tutti i complementi d’arredo del design moderno, la serie dei Servi di Achille e Pier Giacomo Castiglioni è senz'altro la più famosa. Sviluppatasi nell'arco di un ventennio a partire dal 1961, questa collezione è ancora oggi di grande attualità.
I designer milanesi la concepirono come una serie funzionale, minimale e resistente; adatta a “servire” gli spazi domestici ma anche quelli pubblici; un sistema componibile, smontabile, modulare. Omogeneo e in progress.
Un’unica base in polipropilene, un’asta d’acciaio alta o bassa che fa da sostegno e alcuni accessori che reggono, portano, contengono, segnalano. I primi a nascere, nel ’61, dalla straordinaria abilità compositiva dei fratelli Castiglioni furono i due capostipiti Servofumo e Servopluvio, rispettivamente un posacenere da terra e un portaombrelli essenziale. Con soli quattro pezzi, i designer costruirono i due complementi: un’asta, una base, un tondino curvato e una vasca che fa da raccogli acqua per gli ombrelli in uno e da vasca per la cenere nell’altro.
Li concepirono, come accade spesso ai progettisti che non trovano sul mercato ciò che cercano, per arredare gli spazi del ristorante-birreria Splügen di Milano. Seguì il tavolino Servomuto (design 1974), che fu il primo a entrare in produzione nel ’75, seguito nell’80 da Servofumo e Servopluvio e poi dagli altri della “famiglia”. Zanotta lo presentò quell'anno al Salone del Mobile: pochi lo capirono subito, ma poi conquistò il mercato. Come gli altri dieci Servi che i Castiglioni disegnarono fino al 1987. Molti di questi oggetti sono entrati negli anni nelle collezioni permanenti di ben 7 Musei di design del mondo.