Design by Louise Campbell
Logica costruttiva, scelta dei materiali e semplicità delle
forme sono le tre idee portanti della “via danese” al design. Se si unisce
l’estro e la creatività della cultura artistica inglese, ecco le basi da cui è
nata Veryround, la nuova poltrona che Louise Campbell (padre inglese e madre
danese) firma oggi per Zanotta. Razionalità scandinava e propensione alle forme
morbide e organiche conferiscono all’opera della designer un profilo insolito e
intrigante. “Le tre idee di base, nella Veryround, sono però state alterate: la
costruzione è robusta e semplice, ma è anche imprevedibilmente giocosa. Così la
scelta dei materiali: è fondata, ma la lamiera è perforata in modo talmente
estremo che il materiale non sembra più lo stesso: più carta che acciaio”.
Spiega la designer e Daniele Greppi, responsabile dell’Ufficio tecnico Zanotta,
aggiunge: “Quando ho visto i modellini di quella che sarebbe poi diventata
Veryround ho pensato che non sarebbe stato facile realizzare un pezzo così
semplice e complesso insieme. Ma la sfida era entusiasmante: forme geometriche
perfette, con una decorazione molto libera”. La descrizione delle fasi di
lavorazione è un susseguirsi di ricerche, tentativi, messe a regime, scoperte:
“Prima si è pensato a uno stampo a pressione, di quelli impiegati per le
lamiere delle auto. Poi abbiamo optato per un tornio a rotazione (il sistema di
tornitura in lastra che si usa per le pentole). La doppia rotondità della
scocca ha creato una serie di ricerche sul tipo di taglio della lamiera e sulla
giunzione delle parti, per non parlare della decorazione traforata. La
soluzione ideale è stata quella del decoro a laser tridimensionale; per
ottenerla sui due coni della struttura serviva però un software speciale. È
iniziata un’ulteriore fase di ricerca, che ha portato al taglio in piano delle
lastre, la loro calandratura con rulli a cono, la saldatura dei componenti e la
lavorazione al laser per i trafori”. Quella che sembrava una forma semplice, un
origami tridimensionale si è rivelata, come tutte le cose che hanno a che fare
con la perfezione del cerchio, molto complessa. “Semplicità nellaforma?”
aggiunge ironicamente la Campbell, “Certamente la sedia è costituita da cerchi
raggruppati con grande chiarezza. Ma ce ne sono tanti da diventare più
importanti delle caratteristiche stesse della sedia, come le gambe ad
esempio…”. Il risultato è una seduta-origami, un elemento equilibrato come un
leggero solido geometrico e ricamato come un pizzo neoromantico. “Mi sono
concessa un approccio molto femminile nell’ideazione del pezzo, basandomi anche
sulle sensazioni e sul bisogno di bellezza. Grazie alla formazione danese, poi,
ho un gran senso della razionalità. Veryround è un esempio di questa
provocazione rispettosa”. Precisa la designer. “Il mio sogno è di progettare
pezzi il cui valore resti nel tempo. Per questo mi spingo verso i limiti del
tecnicamente possibile, confidando solo nel mio istinto: credo che rischiare
sia importante per un designer. Un modo di lavorare che oggi è di nuovo
considerato attraente e di tendenza . È dagli anni ’70 che non si vedeva, a mio
parere, una tale carica creativa, competente e giocosa!”.